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17.9.08

Salviamo il bosco. Capitolo I.

Venerdì pomeriggio. Andrea.

La maestra Ada ci ha dato un volantino per incontrarci tutti nel bosco domenica. Sono emozionato perché ho sentito mia madre parlare con lei e con la mamma del mio amico Enzo, sono rimaste d’accordo nel vederci lì. La mia maestra Ada ha cinquanta anni, ma è giovanissima e molto originale. Vive in campagna e quindi è forte e sa tante cose, non solo sulla matematica, ma anche sulla terra. Ci insegna a curare un orto nel giardino della scuola e quando il seme diventa pianta, ne dà ad ognuno di noi una da portare a casa (la mia quercia è alta già quindici centimetri, non lo avrei mai detto!), ci porta al fiume e ci fa vedere come far diventare le canne flauti vegetali, dove vivono gli insetti, come fare piccole sedie con l’erbaccia lunga. Mi ricordo il primo anno: ci stupì a tutti perché ci lasciò tenere in classe dei vermi verdi e pelosi che avevamo portato tornando dalla ricreazione. Invece di strillare e rimproverarci come aspettavamo, ci insegnò cosa mangiavano. Ci fece osservare come crescevano, come facevano il bozzolo e un giorno, fra le esclamazioni di sorpresa dei compagni, come diventavano farfalle, brutte, ma farfalle. Fu molto bello vivere la metamorfosi insieme. Anche per questo sono contento che domenica venga pure Enzo, così ho il divertimento assicurato. Lui è molto simpatico e i suoi fratelli più grandi Alessandro e Manuel pure. Io li chiamo il Piccolo, il Medio e il Grande. Si somigliano tantissimo, ma in misure diverse. Tutti castani e robusti. Tra loro hanno soltanto un anno e mezzo di differenza. Enzo e io il bosco lo conosciamo già, siamo andati tre anni fa con la classe, in prima elementare e già allora ci hanno insegnato a distinguere la rosa canina, il mirto, il pungitopo, il rovo, a vedere le orme degli animali, abbiamo preso bacche, muschio, un fiore e qualsiasi cosa attirasse la nostra attenzione. La guida ci raccontava e noi seguivamo la maestra attraverso il sentiero. Poi, alla fine della mattinata, ci hanno dato il diploma di Piccole Guide del Bosco della Regione Lazio. Orgogliosi, siamo tornati a scuola con i nostri tesori e una volta in classe, Ada ce li ha fatti attaccare su carta riciclata dicendoci che questa carta giallina permette che molti alberi continuino a vivere. Alla fine dell’anno ognuno di noi ha potuto esporre il suo libro fatto a mano nello stand della quarta B e i genitori sono stati felici di comprarlo. I genitori comprano sempre tutto quello che facciamo. Mia madre poi sembra sempre che è la prima volta che io faccio qualcosa, lo guarda e lo riguarda esclamando “Oh!” e mi chiede di spiegarle come l’ho fatto e devo dire che, anche se a volte sembra una bambina pure lei, mi piace che faccia così. Ha quaranta anni, come la madre di Enzo, ma nonostante ciò sono belle, ognuna a modo suo. Sono alte, un po’ cicciotelle, una bionda e una mora, una porta sempre il cappello e l’altra sempre gli occhiali da sole. E ridono, ridono quando stanno insieme. Come noi.

(continuerà...)

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