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4.9.08

Navalahija, riportati alla luce resti di un insediamento del periodo visigoto.


Navalahija era un villaggio del secolo VII d. C. parte del quale è stato liberato dalla terra, che lo aveva coperto parzialmente per secoli, grazie al lavoro di un team di trenta persone, fra cui archeologi e ricercatori, ma anche volontari del comune di Colmenar Viejo (Madrid), che ha finanziato lo scavo. Le notizie qui riportate sono frutto di una visita organizzata dal comune in situ il 20 agosto 2008, ultimo giorno di attività del team, in cui l’archeologo Fernando Colmenarejo, direttore degli scavi, ha illustrato in modo semplice e professionale le varie scoperte.

Si aveva un’idea abbastanza chiara di come potevano essere distribuite le abitazioni, giacché un chilometro più in là sei campagne archeologiche avevano scoperto un altro insediamento. All’epoca le case non si distribuivano intorno alla chiesa, nonostante fossero cristiani, ma ciascuna era costruita al centro di appezzamento di terra presumibilmente delimitato, nel quale erano custoditi gli animali non solo da cortile, ma anche ovini e bovini. Questa zona, a nord di Madrid, non era agricola ma di allevamento e la dobbiamo immaginare ricoperta da vaste foreste. Inoltre nelle vicinanze si sa che c’era una miniera.

L’abitazione appena scavata consta di quattro stanze, tre delle quali avevano avuto sicuramente un tetto di tegole. Ci sono due entrate diverse. Una si dirige alla zona dove sono stati trovati cocci e utensili vari, per cui probabilmente era la casa vera e propria. L’altra ad una stanza nel cui centro si trovava una grande pietra circolare: una fucina. L’ultimo pezzo di terra circondato da muro conteneva una enorme quantità di scorie che sarà analizzata in un secondo momento dalla Facoltà di Ingegneria dell’Università di Madrid.

La ceramica trovata è stata fatta analizzare da un ceramista della zona e la sua opinione è che la composizione della stessa è uguale o molto simile a quella del terreno della zona, da ciò si può ragionevolmente ipotizzare che gli abitanti della zona si costruivano i propri utensili.

Per adesso non sono stati trovati resti di tombe, così come negli altri insediamenti dei dintorni, ciò rafforza la convinzione, anche se ancora non dà la certezza che i defunti venissero portati alla necropoli visigotica scoperta nel terreno a poco più di un chilometro in linea d’aria conosciuto come Ermita de Nuestra Señora de los Remedios.

L’escursione del 20 agosto 2008, promossa dal Comune e organizzata dal Centro de Cultura Pablo Neruda ((+ 39 91 845 77 26, dalle 10,00 alle 13,00), comprendeva la visita di tutti e due i luoghi: lo scavo di Navalahija ancora in funzione, ma che sarebbe stato coperto da un telo protettivo in giornata chiudendo la prima campagna di scavi fino a nuovo ordine e la necropoli visigotica della Ermita de los Remedios. Tutti ci auguriamo che il comune sia in grado di continuare a stanziare fondi per altre campagne archeologiche.